Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva. Vale la pena di ricordarlo oggi #8marzo.“È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.”
Questo libro di Michela Murgia è uno strumento che evidenzia il legame che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ci andava di ricordarlo in questa giornata così particolare.
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Of all the things women can do in the world, speaking is still considered the most subversive. It’s worth remembering today #8March. “It is with words that make us disappear from public places, professions, debates and the news, but of unjust words we also die in daily life, where the prejudice that passes for language kills our chance to be fully ourselves. It happens when you do a good job, but they ask you first if you are a mom. When you are the only ones whose last name is never pronounced, except with a determinative article in front of it. When they set out to explain to you something you already know perfectly, when they tell you to calm down, have a laugh, stop scaring men with your opinions, smile instead, and above all, shut up.”
This book by Michela Murgia is a tool that highlights the link that exists between the injustices we experience and the words we hear. We felt like remembering it on this very special day.
