VI ^ edizione del Premio Giornalistico città di Castelsardo

Motivazioni Premio Giornalistico “Città di Castelsardo”

Premio speciale

Giovanna Pancheri– Inviata per Sky tg24 dal 2005. Ha seguito e segue i più importanti fatti politici e di cronaca italiani e internazionali. Ha iniziato la sua carriera in Rai e nei settori stampa e comunicazione della World Trade Center Association a New York, del World Heritage Center dell’Unesco a Parigi e come Policy Officer all’European Youth Forum a Bruxelles. Per Sky Tg24 è stata corrispondente per l’Europa a Bruxelles dal 2009 al 2016: qui ha seguito la crisi economica e dei migranti nei principali Paesi in difficoltà e, dalla Brexit alle elezioni in Francia, in Germania e nel Regno Unito, passando per la gestione diplomatica delle crisi in Georgia, in Libia e in Ucraina fino alla copertura degli attacchi terroristici in Francia e in Belgio, ha coperto i più importanti fatti politici e di cronaca nel mondo.
Dal 2016 al 2020 è stata corrispondente di Sky Tg24 per il Nord America con base a New York, da cui è rientrata in Italia a gennaio 2021.
Ha scritto Il buio su Parigi. Oltre la cronaca nei giorni del terrore (Rubbettino, 2017) e Rinascita americana. La nazione di Donald Trump e la sfida di Joe Biden (Sem, 2021).
Un talento giornalistico che ha fatto della competenza e della preparazione la sua forza, due caratteristiche sempre unite all’immancabile eleganza e ricercatezza nel vestire, entrambi corrispondenti a un’eleganza professionale quasi unica.
La giuria ha deciso di premiare Giovanna Pancheri per la sua capacità di ricondurre le notizie all’essenza dei fatti, in un anno caratterizzato dal cambio di potere a Washington, dal ritiro delle truppe occidentali dall’Afghanistan e dal ritorno dei talebani, in piena pandemia, proprio quando a Parigi si celebrava il processo agli attentatori del Bataclan, fornendo chiavi interpretative sempre nuove e originali.

Beppe Severgnini – Editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera, dal 1995. Per il Corriere ha creato il blog Italians; si occupa dell’omonima rubrica, e ha diretto il settimanale 7. È opinionista del New York Times. È stato corrispondente in Italia per l’Economist. Ha lavorato per Il Giornale di Indro Montanelli (1981-1994) e per La Voce (1994-1995). Nel 2004, a Bruxelles, è stato votato come “European Journalist of the Year”, il Giornalista europeo dell’anno.
È autore di 18 libri. Il primo è Inglesi (1990). Il più recente, Neoitaliani (2020). Con Ciao, America! (2002) è diventato un bestseller negli USA. La testa degli italiani (2005), è stato tradotto in quattordici lingue, ed è diventato un New York Times bestseller. Da La vita è un viaggio del 2014, Beppe Severgnini ha tratto uno spettacolo teatrale, da lui stesso interpretato e portato in tutta Italia.
Ha ideato, scritto e condotto numerosi programmi radiofonici e televisivi per le più qualificate emittenti europee.
Beppe Severgnini ha studiato all’Università di Pavia e ha lavorato come corrispondente estero a Londra, Mosca, Washington DC; si è occupato di Europa dell’Est, Cina, Medio Oriente. Insegna alla Scuola di Giornalismo “Walter Tobagi” dell’Università Statale di Milano.
Nel 2001 la Regina Elisabetta II gli ha conferito il titolo di Officer of the British Empire e nel 2011 è stato nominato Commendatore della Repubblica italiana.
Beppe Severgnini è un giornalista che in un anno molto particolare per la vita sociale, civile ed economica del Paese ha continuato con rigore, autonomia e linearità ad informare
l’opinione pubblica con mezzi diversi, dimostrando di padroneggiare tutti gli strumentidel giornalismo.
La giuria del Premio Castelsardo ha deciso di premiare Beppe Severgnini proprio per la sua capacità di ricondurre le notizie all’essenza dei fatti, sempre scrupolosamente verificati, e di lasciare spazio solo in un secondo tempo alle proprie opinioni.

 

Sezione Sport – “Premio Pino Pinna”

Roberto Montesi – La giuria del premio “Città di Castelsardo” ha ritenuto all’unanimità di premiare, per la sezione “giornalismo sportivo”, Roberto Montesi. Roberto appartiene a una categoria di giornalisti molto particolare: gli addetti stampa. Si tratta di professionisti indispensabili per le testate, alle quali forniscono elementi di conoscenza preziosi, che lavorano lontano dalle luci dei riflettori, senza la gratificazione di una firma in prima pagina, e spesso devono lottare duramente affinché il proprio lavoro
non venga snaturato, tenendo salde le componenti più importanti: quelle del rigore, della veridicità dei fatti e della passione. Accettando le limitazioni imposte dalla lealtà aziendale, ma senza mai rinunciare alla propria libertà di movimento e di espressione.
La sua passione per le notizie, per il calcio e per il Cagliari, squadra di cui è l’addetto stampa, lo contraddistinguono. Il Cagliari, la scorsa stagione, ha condotto una cavalcata entusiasmante fino a giungere alla tanta agognata salvezza: Roberto Montesi è riuscito a raccontare un mondo complesso come quello del Calcio, e della Serie A in particolare, con ottimismo e rispetto per la verità dei fatti, utilizzando uno stile moderno, umile nell’atteggiamento ma fermo. Frutto principalmente di una cultura della notizia che viene dallo studio (oltre che dallo stadio) e dalla preparazione.

Maria Pintore – Giornalista pubblicista, è la voce femminile della radio in Sardegna. Ha iniziato appena quindicenne, e definisce la radio “l’amore più travolgente della mia vita”. Ha imparato tutto ciò che poteva in quel mondo fantastico fatto di dischi da ascoltare, musica da scoprire, parole da memorizzare, stili da sperimentare, concetti da sintetizzare. La voce particolarmente calda l’ha sicuramente avvantaggiata. In radio ha fatto tutte le esperienze: fonico, regista, speaker, pubblicitario, tecnico, direttore, supervisore. È stata la prima direttrice donna di un’emittente regionale. Ha collaborato con agenzie di stampa isolane (e non) realizzando servizi radio e tv. Ultimamente lavora al coinvolgimento degli studenti di Olbia e della Gallura nei progetti di alternanza Scuola-Lavoro, incuriosendo un esercito di ragazzi e ragazze che ora ascolta la radio con orecchio diverso. Ha presentato alcuni degli eventi culturali, musicali e di moda più esclusivi delle diverse stagioni culturali dell’isola.
La Giuria ha deciso di premiarla per la sua capacità di sperimentare: ad esempio con le prime rassegne stampa sul web. Ha portato i motori alla radio: la radio in rampa e la rampa in radio, affermandosi autorevolmente in un mondo totalmente maschile. Capo ufficio stampa del Rally Costa Smeralda e, per molti anni, unica donna a vivere questa esperienza.

 

 

Sezione Cronaca – “Premio Giovanni Canu”

Come ha scritto il Censis nel recente rapporto “Disinformazione e fake news durante la pandemia”: «Siamo immersi nelle notizie, le produciamo, le condividiamo, le commentiamo; il più delle volte non ci domandiamo neppure da dove vengono né se sono attendibili: il web ha allargato la platea del mondo dell’informazione portando più libertà, più protagonismo, più notizie, ma anche meno intermediazione e meno controlli sulla qualità e la veridicità delle informazioni che viaggiano in rete».
Il risultato è un sovraffollamento comunicativo fatto di tante notizie che nascono e muoiono velocemente, alcune delle quali non verificate, o addirittura inventate. Se è vero che il web è una prateria infinita, è anche vero che “ciascuno decide quali sentieri percorrere”, i quali sono fortemente influenzati dal proprio stile di vita, dal proprio modo di pensare, dai comportamenti, dall’orientamento ideologico e dal proprio ambiente di riferimento, finendo per esulare dalla verità sostanziale dei fatti.
La giuria del premio “Città di Castelsardo” ha deciso di dare un segnale forte in questo senso, premiando nella “sezione Cronaca” chi, dalle colonne dei giornali sardi, ha deciso di continuare ad informare come un tempo, conducendo con rigore una lotta quotidiana contro tale illusoria identificazione, ribadendo che il ruolo del giornalista è fondamentale, in quanto l’obiettività, il lavoro costante di ricerca della verità e la verifica delle fonti devono continuare a fare la differenza.

Piera Serusi – La giuria del premio “Città di Castelsardo” ha ritenuto all’unanimità di premiare, per la “sezione Cronaca” Piera Serusi: cronista instancabile che, in questi due anni di pandemia, non ha mai smesso di informare i propri lettori specialmente per quanto riguarda le notizie relative al Covid, attraverso un giornalismo che richiede attenzione e rigore etico e non tollera sciatteria o improvvisazione. Piera Serusi si è distinta per una spiccata capacità divulgativa e per il mantenimento di un approccio giornalistico tradizionale, fatto di costante ricerca di notizie e verifica rigorosa delle fonti.

Luigi Soriga – Luigi Soriga è stato premiato per la sua capacità di informare i propri lettori e accompagnarli nella costruzione di una propria immagine della realtà con una scrittura fluente e accattivante, in un’epoca in cui il web e i social media producono un sovraffollamento comunicativo fatto di tante notizie che nascono e muoiono velocemente, alcune delle quali non verificate o addirittura inventate.
Soriga, col suo lavoro, ha contribuito a limitare il rischio che, piuttosto che accrescere la conoscenza e la consapevolezza di un determinato accadimento, le notizie provochino ansia e allarme sociale. Con il suo rigore ha impedito il crearsi di visioni distorte della realtà, le quali possono avere conseguenze negative sui singoli o sull’intera comunità.

 

 

Sezione Giornalismo d’inchiesta – “Premio Piero Mannironi”

Paolo Mastino – Giornalista della Rai, nasce a Bosa nel 1982. La gavetta a “Radio Planargia” gli fa capire quanto sia grande la sua passione per il giornalismo. Nella sua carriera, Paolo Mastino, ha spaziato in più ambiti. È stato anche tesoriere dell’ordine dei giornalisti della Sardegna. Svolge attività sindacale attraverso l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai.
Lavora nella sede di Cagliari dal 2008 col ruolo di capo servizio. Volto noto al pubblico soprattutto per la conduzione dei TgR, Paolo Mastino si è occupato di cronaca, attualità e sport per le principali testate della Rai. Attualmente ricopre la carica di presidente regionale dell’Ussi, L’Unione stampa sportiva italiana.
È autore, insieme ad altri giornalisti, del progetto “18Undici”, iniziativa di beneficenza realizzata con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione del 18 novembre 2013 in Sardegna che causò morte e distruzione in diverse parti dell’isola.
La giuria del Premio “Città di Castelsardo” ha deciso di premiare Paolo Mastino per la sua capacità nel mettere a disposizione la sua competenza professionale in questioni delicate e dolorose della nostra storia recente. Paolo Mastino, come autore del documentario Rai “Buonasera, Moby Prince” e dello “Speciale Moby Prince” curato dalla testata giornalistica regionale della Rai in occasione del 30º anniversario della strage, ha fornito un contributo essenziale alla ricerca della verità e della giustizia per le vittime di una tragedia ancora velata di mistero.

Tiziana Simula – Tiziana Simula si occupa di cronaca giudiziaria nella redazione di Olbia de La Nuova Sardegna. È un sogno che ha realizzato dopo una lunga gavetta. La sua prima esperienza da cronista è stata nella redazione di Nuoro, dove seguiva fatti di
cronaca nera e giudiziaria. Ritornata ad Olbia, ha cominciato a occuparsi di cronaca giudiziaria nel tribunale di Tempio, seguendo processi e inchieste su vicende di interesse nazionale e su fatti che hanno coinvolto lo stesso palazzo di giustizia gallurese.
Tiziana, nella sua carriera di giornalista impegnata sul fronte della cronaca giudiziaria, ha subito un atto intimidatorio gravissimo e senza precedenti. Questo, nonostante abbia sempre correttamente esercitato il suo diritto-dovere di informazione con professionalità e serietà. Il suo riserbo e la protezione delle fonti l’hanno portata a difendere con coraggio, nella mobilitazione generale del sistema dell’informazione regionale e nazionale, il frutto del suo lavoro senza lasciarsi intimidire.
La giuria ha pertanto deciso di premiarla per il rigore con cui ha condotto le sue inchieste e per il coraggio che ha sempre dimostrato quando in gioco c’era la libertà di informazione e una verità da far emergere.

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